(Nuovi Autori Danza)
FIGLIA DI MADRE
Prodotto da Compagnia Tocnadanza e Ministero della Cultura
in residenza al Centro Produzioni Danza Venezia
Ispirato al romanzo “Cent’anni di solitudine” di Gabriel García Márquez, il solo “Figlia di madre” indaga la circolarità del tempo.
Immerso in un microcosmo di eterno presente, ogni uomo affronta la condizione di solitudine cui è inesorabilmente legato. I vivi si agitano senza muoversi, mentre i morti diventano amici dei nemici avuti in vita.
La circolarità muta in ereditarietà e ogni gesto compiuto si conserva nell’etere nell’attesa dei suoi successori.
Coreografia e interpretazione: Sara Cavalieri
Musiche: Artisti vari
Durata: 15 minuti circa
NOTTURNI
Il corpo ha memoria del proprio vissuto e così, come nella vita, anche nella danza il corpo di un danzatore accumula dati, segnali, tracce delle coreografie che ha interpretato.
E questa memoria riaffiora ogni volta potente e inesorabile nel suo agire in scena perché noi siamo la nostra memoria.
Il corpo danzante è memoria inconsapevole vissuta, sedimentata di un linguaggio acquisito e modificato nel percorso di evoluzione con energie creative e forze fisiche. Ogni danzatore diviene un archivio di emozioni; è la somma dei tanti cammini, è lo stupore e la meraviglia del “qui e ora”, della consapevolezza di un lavoro costruito con determinazione con sé stesso e con la scrittura originaria, per poi lasciarlo fluire in una grafia che prende molteplici forme.
Questa pièce prende forma dall’incontro tra due donne, la prima coreografa, la seconda interprete, intrecciando così universi paralleli e poi condivisi nell’atto creativo.
Coreografia e regia: Roberta De Rosa
Interprete: Roberta De Rosa
Ricerca ed elaborazione musicale: Stefano Costantini
Durata: 20 minuti circa
ENGRAMMA
Concetto, coreografia e danza: Laura Gagliardi
Bianco, il colore da cui scaturisce ogni forma. Immagini, memorie ancestrali di origine incerta e sogni ricorrenti emergono. Le braccia fluttuano in aria, come un gabbiano che si osserva in volo nell’azzurro cielo dalla finestra della stanza. I piedi accennano a microscopici movimenti e si radicano, riconnetendosi alle radici degli alberi su cui si sono spesso appoggiati. L’aria entra dalla bocca ed il corpo respira le stesse molecole che circolano nell’aria da 13.8 miliardi di anni, generando un’esplosione in technicolor di trasmissioni sinaptiche. In sintesi, il corpo prende vita. Esso diventa crocevia di percorsi, traiettorie, tappe e mappe da tracciare dal punto di partenza a quello di arrivo e viceversa; da finire e ridefinire, cancellare e riscrivere; deviazioni di percorso; ingrandire e restringere; viste da fuori e da dentro; dall’alto e dal basso; prospettiva “fish eye” e “bird’s eye”. Un pensiero fluttuante di cui improvvisamente si palesa l’invisibilità. Eppure rimane il ricordo di un incontro. Engramma è un viaggio per ritrovare un mondo familiare, una “casa”. Mentre il tempo trasforma ogni cosa e nello spazio tutto si ricongiunge.
“Quando una parte liquida del corpo umano è determinata da un corpo esterno a urtare spesso contro un’altra parte molle, ne muta la superficie e imprime su di essa quasi una traccia del corpo esterno che la spinge” (Spinoza, Etica Part 2, PO.5,1677).
Musica: Alexander Kuzin; Après un rêve riadattamentodi Svetoslav Stoychev (chitarra) and Antonia Ortner (voce)
Testi liberamente ispirati da Fondamenta degli Incurabili di Joseph Brodsky, riadattamento e voce Laura Gagliardi
Presentato da: Compagnia Tocnadanza Venezia
ERA
L’ espansione cangiante d’emozioni, crea diversità di spazio interno che esce tentacolare per intraprendere una propria direzione .
Danza Erika Melli
Musica di Paolo Lasagni
Durata circa 17 minuti
PATER FAMILIA
Coreografia e interpretazione: Chiara Vecchiato
Prodotto da Compagnia Tocnadanza e Ministero della Cultura
in residenza al Centro Produzioni Danza Venezia
“Ultima calle a destra, segui diritta, attraversi il campo, oltre il canale, sali i gradini del ponte… In cima, una leggera brezza colora lievemente le tue guance… La luce riflessa sullo specchio d’acqua distende lo sguardo oltre l’orizzonte… Ti avvolge una atmosfera pacata… Il cuore si alleggerisce, il respiro si fa profondo, la mente placa i pensieri… E tu: senti… La riva infrange dolcemente l’acqua, il suono dei gabbiani accompagna le tue emozioni… E chiaro il tempo scorre denso di ogni vissuto, il corso cheto ne accompagna il definire di te, di ciò che sei e di ciò che diventerai.
Papà.”
Musiche: Artisti vari
Durata: 15 minuti circa