Progetto NAD (Nuovi Autori Danza): Sara Cavalieri, Erika Melli, Chiara Vecchiato, Roberta De Rosa

 

Figlia di Madre

Coreografia e interpretazione: Sara Cavalieri

Prodotto da

Compagnia Tocnadanza e Ministero della Cultura

in residenza al Centro Produzioni Danza Venezia

 

 

Ispirato al romanzo “Cent’anni di solitudine” di Gabriel García Márquez, il solo “Figlia di madre” indaga la circolarità del tempo.

Immerso in un microcosmo di eterno presente, ogni uomo affronta la condizione di solitudine cui è inesorabilmente legato. I vivi si agitano senza muoversi, mentre i morti diventano amici dei nemici avuti in vita.

La circolarità muta in ereditarietà e ogni gesto compiuto si conserva nell’etere nell’attesa dei suoi successori.

 

Musiche: Artisti vari

Durata totale: 15 min. circa

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ERA

Coreografia e Danza: Erika Melli

Musica dal vivo: Paolo Lasagni

 L’ espansione cangiante d’emozioni, crea diversità di spazio interno che esce tentacolare per intraprendere una propria direzione .

Durata totale: 17 min. circa

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Pater Familia

 

Coreografia e interpretazione: Chiara Vecchiato

“Ultima calle a destra, segui diritta, attraversi il campo, oltre il canale, sali i gradini del ponte… In cima, una leggera brezza colora lievemente le tue guance… La luce riflessa sullo specchio d’acqua distende lo sguardo oltre l’orizzonte… Ti avvolge una atmosfera pacata… Il cuore si alleggerisce, il respiro si fa profondo, la mente placa i pensieri… E tu: senti… La riva infrange dolcemente l’acqua, il suono dei gabbiani accompagna le tue emozioni…  E chiaro il tempo scorre denso di ogni vissuto, il corso cheto ne accompagna il definire di te, di ciò che sei e di ciò che diventerai.

Papà.”

Musiche: Artisti vari

Durata: 15 minuti circa

Realizzato in Residenza presso:

Centro Produzioni Danza a Venezia, Sacca Fisola – Giudecca

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“NOTTURNI”

Coreografia: Roberta De Rosa

 

Il corpo ha memoria del proprio vissuto e così, come nella vita, anche nella danza il corpo di un danzatore accumula dati, segnali, tracce delle coreografie che ha interpretato.

E questa memoria riaffiora ogni volta potente e inesorabile nel suo agire in scena perché noi siamo la nostra memoria.

Il corpo danzante è memoria inconsapevole vissuta, sedimentata di un linguaggio acquisito e modificato nel percorso di evoluzione con energie creative e forze fisiche. Ogni danzatore diviene un archivio di emozioni; è la somma dei tanti cammini, è lo stupore e la meraviglia del “qui e ora”, della consapevolezza di un lavoro costruito con determinazione con sé stesso e con la scrittura originaria, per poi lasciarlo fluire in una grafia che prende molteplici forme.

Questa pièce prende forma dall’incontro tra due donne, la prima coreografa, la seconda interprete, intrecciando così universi paralleli e poi condivisi nell’atto creativo.

 

Coreografia e regia: Roberta De Rosa

Interprete: Roberta De Rosa

Ricerca ed elaborazione musicale: Stefano Costantini

 

Durata: 15-20 minuti circa